Mario Di Salvo - Fotografo

Nato ad Augusta nel 1971, dopo anni di sperimentazioni e ricerca, si trasferisce a Milano dove intraprende la carriera di fotogiornalista. Collabora con diverse agenzie fotografiche, occupandosi di cronaca e di attualità politica e sociale, e nel contempo realizza servizi fotografici su commissione, tra i quali numerosi backstages di sfilate di moda e ritratti ambientati di personaggi del mondo dell'arte, dello spettacolo e della musica.

Nel 2005 si trasferisce per un anno in Irlanda, dove si occupa di documentare le stridenti spaccature esistenti tra la "globalizzata" capitale Dublino e le variegate realtà dei piccoli ed isolati agglomerati urbani sparsi per il Paese.
Nel 2006 torna in Italia, e dopo un nuovo breve periodo milanese, fa rientro ad Augusta, dove attualmente vive e lavora.
Dallo stesso anno in poi si dedica esclusivamente e definitivamente alla fotografia come ricerca artistica, cominciando ad esporre le sue opere presso le gallerie d’ arte italiane, in mostre collettive o personali.
“Provenendo da una tradizione pittorica – suo padre Giuseppe, artista - ed esercitatosi a cogliere i particolari nella luce tagliente della sua nativa Sicilia, lo sguardo di Mario Di Salvo ha scelto la fotografia per esprimere nell’immediatezza di uno scatto il tessuto complesso delle sue percezioni e dei suoi pensieri. Il suo approccio all’ immagine si colloca per il rigore delle inquadrature e per la limpidezza dello sguardo, nella tradizione di Andreas Gursky, Thomas Struth, e tutta la famosa scuola di Dusseldorf dei coniugi Becher, ma si stacca dalla freddezza tipica della loro visione grazie alle ispirazioni cromatiche dovute ad artisti come Luigi Ghirri e Joel Meyerowitz.
Da qui la sua pratica si muove con poesia, accentuando lo sguardo sui particolari, indagando e svelando contrasti o paradossi sociali (come nella serie "Sotto lo stesso cielo" realizzata in Irlanda nel 2005) arrivando, come ammette, a “ vedere oltre... e a fotografare quello che, in un certo qual senso... non c'è ”.
Anche nella serie “Avida Mors” l’esplorazione del Cimitero Monumentale di Milano diventa occasione per un viaggio parallelo tra significati che si creano, nascono, crescono e muoiono nel tempo, una sovrapposizione di vite linguistiche e di mondi che si intrecciano. Poesia, dramma e commedia sullo stesso palco.
La sensazione che ci lascia alla fine è di una poesia oscura, drammatica, accarezzata dall’ironia e da uno sguardo indulgente ed umano sul nostro mondo intristito ed in attesa di ispirazione”
. (Emilio Corti)

Tra le ultime esibizioni ricordiamo:

Fotografi per i cento anni del futurismo – Collettiva – A cura di Maristella Campolunghi
Galleria d’ Arte moderna “Alba” – Ferrara - Personale
Galleria “Lineadarte”- Napoli – Collettiva “20x20”

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