Torrente Porcària e Canale di Brucoli

Letto del torrente
Il torrente Porcaria, oltre che a numerose leggende, sembra essere legato alla storia della colonizzazione greca della Sicilia orientale. Secondo alcuni studiosi infatti, proprio presso la sua foce trovò rifugio una
spedizione di genti greche che, intorno alla metà dell’VIII sec a.C., era alla ricerca di terre fertili dove stanziare una colona. Il Porcaria è stato identificato infatti da alcuni studiosi, col fiume Pantakyas citato da Tucidide nella sua opera. Egli costituisce la nostra fonte principale riguardo tali vicende, e narra che i megaresi, giunti in Sicilia, si sarebbero fermati in un luogo chiamato trotilon, per un solo inverno, presso il fiume Pantakyas. Dopo una breve sosta a Lentini ed una a Thapsos fondarono infine la città di Megara Iblea sulla terra che fu ceduta loro dal buon re Iblone. A tutt’oggi l’archeologia non dispone di dati sufficienti per dirimere la plurisecolare questione dell’identificazione del Pantakyas col Porcaria, tanto meno dell’identificazione del sito detto Trotilon. Alcune fonti propendono per identificarlo sotto l’abitato dell’odierna Brucoli, altri invece, sul pianoro della Gisira, ma la vera ubicazione rimane avvolta nel mistero. Tuttavia, essendo stata Trotilon una stazione temporanea, risulta quanto mai improbabile aspettarsi il ritrovamento di ampie opere murarie di fortificazione o templi, come a Megera Iblea. Plausibile rimane invece l’ipotesi che i coloni megaresi abbiano invece sfruttato gli anfratti naturali che si aprono sulle pareti calcaree del canale, o nelle immediate vicinanze, come la toponomastica locale sembra suggerire.









Il Canale di Brucoli










    testo di Elena Piccolo fonte:servimpresasrl foto: Andrea Cimino

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